DEVOZIONE PER LA SALVIETTA MIRACOLOSA
La “Salvietta” di San Francesco di Paola
Nel 1484 San Francesco di Paola, di passaggio per Salerno mentre si recava in Francia, per tre giorni fu ospite in città presso la residenza dei coniugi Capograsso, appartenenti ad una famiglia antica, illustre e pia, ma destinata ad estinguersi perché tutti i figli che nascevano morivano in tenera età. I buoni coniugi ne erano desolatissimi e narrarono a Francesco la loro sorte infelice. Questi ne ebbe compassione, promise di pregare per la loro sorte e disse: “Non vi affliggete perché il Signore vi manderà ancora altri figli, i quali perpetueranno il vostro casato”. E così fu. Verso la metà del XVII secolo la famiglia si trasferì a Sulmona dove ancora oggi vi sono dei discendenti.
Narra ancora la tradizione che in uno dei giorni in cui il Santo era a consumare il suo magro pasto si accorse che un pittore, di nascosto, cercava di ritrarlo. Francesco, che si riteneva indegno di qualsiasi onore e venerazione, non gradì e si coprì il volto con la salvietta; ad esaltare il suo servo, Dio compì il prodigio: sul lino della salvietta restarono i lineamenti del suo volto. Nel 1656, narra ancora la tradizione, i discendenti della famiglia Capograsso, per evitare il contagio della peste che infieriva a Salerno, si ritirarono a Benincasa, frazione di Vietri sul Mare. Cessata l’epidemia, alcuni della famiglia restarono in questo villaggio e donarono alla Chiesa la preziosa reliquia , che fu sistemata in un prezioso ed artistico altare di marmo appositamente costruito
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